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Giuseppe
Pittà - Antropologo,
Scrittore, Giornalista. |
"...qui
abita il mago delle speranze
tra lirici sogni e magiche apparenze
stregato da ragionevoli illusioni muove il segno
rifiutando ogni lusinga ogni seduzione..."
Se solo ti fermi ad osservare i segni, le forme e le immagini
che EMILIO DI TOMMASO getta sui fogli bianchi vi puoi
scorgere le orme di una idealità meravigliosa,
un palpito che solo la poesia sa rendere, costruire e
mostrare.
Ed Emilio dispone poeticamente i suoi momenti di colore
a cogliere, giammai un lavoro da esibire nei negozi dell'arte
- ad offrirsi alla fiera delle occasioni -a vestirsi da
povero oggetto d'arredamento -ma una comunicazione con
il mondo che vuole essere l'apertura di sentimenti collettivi,
la disponibilità ad incontri ideali, il desiderio
di accertare confluenze.Se solo cerchi tra i soggetti
o gli oggetti del suo messaggio puoi, se l'occhio buono
ti conforta e la sensibilità ti appartiene,penetrare
in un sano concetto del'esistere, un impegno contro soprusi
e sopraffazioni, ove anche la legge di natura, spesso,
si inquadra in una malinconica visione che vede alcuni
soccombere ,altri, purtroppo, prevalere.
Una voglia di vestire il mondo di panni meno dolorosi,
quindi, con una uguaglianza reale, ove tutti, nessuno
escluso, contribuiscono in direzione ad un arricchimento
morale, che, oggi, appare necessario e vitale per le sorti
dell'umanità.
Ed è per questo e per altri ragioni tutte ragionevoli
che Emilio spazia in una poesia senza parole, accompagnato
da un legame con le immagini che lo pone al cospetto di
un impegno civile, da una parte il rifiuto di ogni forma
di contaminazione - sia di mercato, di critica che di
competizione -dall'altro nel rispetto della sua natura
quella di ricercatore serio ed onesto, aperto ad ogni
contemporaneità intellettuale, sulla strada delle
idee sane ed integre, a realizzare il suo immaginario,
fin troppo convinto che quella chimera che regna dentro
può costruirsi in realtà.
Insomma se solo ti viene d'incontrarlo i quei suoi momenti
di forma, non avere fretta, soffermati ad ascoltarlo,
può parlarti di molte giuste verità.
giuseppepittà
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Filippo
Pece -
Professore, Storico, Letterato
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L'artista
Emilio Di Tommaso
- Di grafica si occupa
in qualche modo di giorno e di sera, quando lavora e quando
riposa, sicchè possiamo dire che la grafica è
per lui croce insieme e delizia. Intendiamo riferirci a
EMILIO DI TOMMASO, molisano di Matrice.
- Sia che da web
designer utilizzi il computer, sia che da artista si avvalga
dei pennelli, egli ha sempre in grande considerazione la
linearità e la precisione del segno grafico, in quanto
gli consente la migliore comunicazione con gli altri. La
sua attività lavorativa esercita una specie di contaminazione
sulla sua attività di artista, per cui, sia che egli
scriva sia che disegni, rimane sempre un grafico.
- EMILIO non è
un'autodidatta. Oltre ad aver frequentato corsi d'nformatica
per l'uso di software applicati alla grafica, egli ha alle
spalle un regolare corso di studio ed un diploma di Maestro
d'Arte, a suo tempo conseguito presso l'Istituto Statale
d'Arte di Isernia.
- A sentir lui, non
avrebbe modelli o scuole cui ispira la sua arte. In realtà,
basta sbirciare fra i suoi quadri, per capire che le sue
preferenze vanno agli espressionisti, ai loro segni incisivi
e ai loro colori accesi. Tuttavia i vari simboli che egli
rappresenta nei suoi dipinti non hanno nulla di oscuro o
di enigmatico, ma sono tutti estremamente leggibili e trasparenti.
- Naturalmente i
quadri meglio riusciti sono quelli meno cerebrali e meno
costruiti, e dove al segno visivo si mescola il segno dell'artista.
Penso ad esempio, a "La moda" o a "Quando
il clown divenne pagliaccio".
Montagano,10
luglio 2008 |
Filippo
Pece |
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